Spettacolo di fine anno e gita a Vinci
Si sta avvicinando inesorabilmente la data dello spettacolo di fine anno!
Si, lo voglio chiamare spettacolo e non saggio...
Come ormai sapete da diversi anni tutto il corpo insegnanti si impegna affinchè alla fine di un anno di lavoro i genitori ed il pubblico possa sì vedere i ragazzi, ma anche godere di un vero e proprio spettacolo!
E quindi prepariamoci tutti a...
Si, lo voglio chiamare spettacolo e non saggio...
Come ormai sapete da diversi anni tutto il corpo insegnanti si impegna affinchè alla fine di un anno di lavoro i genitori ed il pubblico possa sì vedere i ragazzi, ma anche godere di un vero e proprio spettacolo!
E quindi prepariamoci tutti a...
E allora... tutti a Vinci! Perché mi piace che lo spettacolo possa essere anche motivo di educazione culturale e che tutte le forme di arte e conoscenza possano intersecarsi ed arricchirci la vita, l'animo e l'intelligenza!
Un grazie per questa bellissima gita va a Carlotta Bigagli che si è prestata ad organizzare questa giornata mettendo a nostra disposizione tutta la sua professionalità.
PROGRAMMA DELLA GITA:
1- passeggiata in campagna da Vinci, seguendo la Strada Verde (un antico sentiero che si snoda tra gli olivi della campagna toscana), fino ad arrivare alla Casa Natale di Leonardo;
2- ripercorrendo la Strada Verde, tornando verso Vinci, sosta alla Villa del Ferrale per vedere la mostra dal titolo “Leonardo una mostra impossibile”;
PAUSA PRANZO a sacco in campagna;
3- visita al Museo Leonardiano (con guida) dislocato in due sedi espositive situate a poca distanza l’una dallaltra nel cuore del borgo storico di Vinci: Palazzina Uzielli e Castello dei Conti Guidi.
LEONARDO DA VINCI (1452-1519)
1452
Leonardo nasce il 15 Aprile ad Anchiano di Vinci, non lontano da Firenze. È figlio naturale di un notaio, Ser Piero.
1460
Si trasferisce a Firenze con la matrigna e il padre, che lo vuole avviare agli studi per fargli intraprendere la carriera di notaio.
Entra in una delle botteghe artistiche più in vista della città, quella di Andrea del Verrocchio
1464-1469
Entra in una delle botteghe artistiche più in vista della città, quella di Andrea del Verrocchio: il giovane inizia così il suo apprendistato e familiarizza gradualmente con tutti i segreti della bottega, in cui conosce tra gli altri Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Pietro Perugino e Lorenzo di Credi.
1472
Il suo nome è registrato nell'elenco della confraternita dei pittori, la Compagnia di San Luca: è quindi già un maestro indipendente. Frequenta accademie, botteghe e la famiglia Medici, presso la quale conosce molti intellettuali, tra cui il filosofo
Marsilio Ficino.
1475
Verrocchio assegna a Leonardo l'incarico di completare la pala d'altare rappresentante il Battesimo di Cristo. A questo si affiancano altre collaborazioni col maestro che non impediscono a Leonardo di continuare a disegnare e prendere appunti con la sua inconfondibile scrittura a rovescio.
1482
È l'anno del probabile trasferimento a Milano, forse su consiglio di Lorenzo de' Medici. Si presenta alla corte di Ludovico il Moro con una lettera in cui espone le sue abilità, soprattutto di ingegnere militare, ma anche di architetto, scultore, pittore e persino musicista. A corte si occupa anche dell'organizzazione delle feste.
1483
Stipula un contratto insieme ai fratelli Evangelista e Giovan Ambrogio de' Predis per realizzare la pala d'altare per la Confraternita dell'Immacolata Concezione nella chiesa di San Francesco Grande: il pannello centrale sarà la Vergine delle Rocce, mirabile fusione tra ricerca artistica e osservazione della natura.
1488
Per Ludovico il Moro inizia anche gli studi per un grande monumento equestre in onore di Francesco Sforza, per il quale affronta numerosi problemi tecnici di fusione.
1487-90
In qualità di ingegnere ducale, riceve dei pagamenti per il suo parere per risolvere i problemi statici nella costruzione del tiburio del Duomo. La sua soluzione sarà scartata a favore del progetto di Giovanni Antonio Amadeo e Giovanni Dolcebuono.
1490
Ha modo di soggiornare nelle città di Vigevano e Pavia dove incontra l'ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini. Descrive le opere di irrigazione del Vigevanasco e progetta la Sforzesca, una cascina modello per il Duca.
1495-1498
Lavora a uno dei suoi più celebri lavori: l'Ultima Cena, nel refettorio del monastero domenicano di Santa Maria delle Grazie.
1498
Decora anche la Sala delle Asse del Castello di Milano con affresco rappresentante un pergolato di alberi uniti a nodi di nastri, coniugando l'esigenza di celebrazione dinastica con il desiderio di rappresentazione la natura nei suoi minimi dettagli.
1499
A causa della caduta della signoria sforzesca per mano dei francesi, abbandona Milano, lasciando incompiuta l'impresa della fusione del cavallo di bronzo: il suo modello in terracotta rimane nel cortile del Castello. Nel suo viaggio si trattiene a Mantova e a Venezia.
1500
Ritorna a Firenze, dove è protagonista di un grande evento, la pubblica esposizione del suo cartone con la Sant'Anna presso la chiesa dell'Annunziata.
1502
Entra al servizio di Cesare Borgia come ingegnere militare, spostandosi frequentemente dalla Toscana alla Romagna e alle Marche tra le città di Piombino, Siena, Urbino, Imola, Senigallia e Cesena, dove progetta un canale navigale per
Porto Cesenatico.
1503
È di nuovo a Firenze, dove è impegnato insieme al giovane Michelangelo nella decorazione del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio: per l'occasione lavora alla pittura murale rappresentante la battaglia di Anghiari, mai terminata.
1503-04
Inizia probabilmente a lavorare a due delle sue opere più famose: la Gioconda, ritratto che rimane nello studio di Leonardo fino alla morte, e la perduta Leda, omaggio alla forza generatrice della natura di cui appronta numerosi disegni preparatori.
1506-1515
Si trasferisce nuovamente a Milano su invito di Charles d'Amboise, nuovo governatore della città ,e del re Luigi XII di Francia. Per i successivi due anni divide il suo tempo tra Milano e Firenze.
1508-13
Visita spesso i corsi dell'Adda; inizia numerosi progetti di canalizzazione e si interroga sempre più sulle forze che animano e governano la natura, in particolare l'acqua, in cui egli riconosce una delle forze generatrici della vita.
1515-1516
Lascia definitivamente Milano. Invitato a Roma da Giuliano de Medici, continua i suoi studi di geometria e di ingegneria idraulica, progettando la bonifica delle paludi Pontine e disegnando il porto di Civitavecchia.
1515
Ha modo di vedere la volta della Cappella Sistina appena terminata da Michelangelo. A Bologna, dove si reca per un'ambasceria a seguito di Giuliano de Medici e papa Leone X, conosce il re di Francia Francesco I, che lo invita a trasferirsi in Francia e lavorare per lui.
1516
Diviene primo pittore, ingegnere e architetto del Re e si trasferisce insieme ad alcuni suoi allievi, tra cui Francesco Melzi, nel castello di Cloux presso Amboise. Si occupa nuovamente di ingegneria idraulica e abbozza i progetti per una residenza reale a Romarantin.
1519
Muore il 2 maggio a Cloux e per sua volontà viene seppellito nel chiostro della chiesa di Saint Florentin ad Amboise. Nel suo testamento, steso il 23 aprile, lascia in eredità i suoi manoscritti, disegni e strumenti al suo discepolo favorito, Francesco Melzi.
LA CASA NATALE DI LEONARDO
Immersa tra gli olivi secolari del Montalbano, in un paesaggio quasi immutato nel tempo, la casa Natale di Anchiano è il luogo simbolo del legame di Leonardo con la sua città.
ALL'ORIGINE DEL GENIO
In questa semplice dimora di campagna, a pochi chilometri dal borgo di Vinci, Leonardo nacque il 15 aprile 1452.
L’antico complesso, di cui è attestata l'esistenza già nel 1427, fu donato in tempi moderni al comune di Vinci dal Conte Giovanni Rasini di Castelcampo per essere trasformato in museo nel 1952. Solennemente inaugurata in occasione del V centenario della nascita di Leonardo, la Casa di Anchiano divenne luogo della memoria di Leonardo a Vinci.
Oggi la casa, mèta di un vero e proprio pellegrinaggio culturale che consente di riscoprire l’origine del grande Genio toscano, fa parte dell'Associazione Case della Memoria.
Il nuovo percorso museale, diviso tra la Casa Natale vera e propria, articolata in tre diversi ambienti, e l'attigua casa colonica suddivisa a sua volta in due locali, invita a scoprire i luoghi e gli scenari che ispirarono la sua opera.
Nella Casa Natale, la narrazione audio-visiva Leonardo a Vinci: un genio si racconta si avvale della moderna tecnologia tridimensionale per far rivivere Leonardo e il suo universo più intimo e personale, fino ad oggi rimasto nell'ombra.
Rivive soprattutto il rapporto fra Leonardo e il territorio vinciano e del Montalbano attraverso i numerosi disegni che testimoniano inequivocabilmente la sua assidua frequentazione di quei luoghi. Un ologramma a grandezza naturale, intrecciando video, teatro e documentario, dà voce ad un Leonardo vecchio e stanco che dalla sua ultima dimora di Amboise volge lo sguardo al passato per narrare le frequentazioni, gli studi, le vicende che lo legarono a queste terre.
L’applicazione multimediale interattiva Leonardo Touch presenta l’opera pittorica e grafica del Vinciano, secondo vari percorsi tematici di ricerca e consente di interagire con i disegni e i dipinti per scoprirne ogni dettaglio.
Nella casa colonica adiacente alla dimora natale, la sezione dedicata al Cenacolo,
quale unica pittura murale di Leonardo ad oggi visibile, espone la riproduzione digitale ad alta definizione dell'Ultima Cena, proiettata su parete in scala 1:2. La tecnologia utilizzata permette di esplorare il dipinto attraverso due modalità di ricerca, una gestuale e una touchscreen. È possibile così attivare vari percorsi tematici quali ad esempio quello iconografico, storico artistico, nonché quello dedicato al restauro.
Raggiungibile sia in auto che in pullman, la Casa natale è collegata al borgo anche dalla Strada Verde, un antico sentiero di circa 3 km percorribile a piedi.
Il transito su Via di Anchiano, strada che collega Vinci alla Casa Natale di Leonardo, è fortemente sconsigliato ai pullman di lunghezza superiore a 12 metri.
IL MUSEO DI LEONARDO
LA STORIA. NASCITA E STORIA DI UNA COLLEZIONE
L’idea di dedicare a Leonardo un museo nella sua terra natale nacque nel 1919 durante le celebrazioni per il IV centenario della sua morte quando il Castello dei Conti Guidi fu donato al Comune di Vinci.
Dopo i restauri dell’edificio degli anni 1939-1942, il Museo di Leonardo iniziò la sua vita il 15 aprile 1953 per il generoso gesto della International Business Machines Corporation (IBM) che donò al Comune un'intera serie di modelli ricostruiti sulla base dei disegni leonardiani.
A quel tempo il Museo Vinciano o delle Macchine di Leonardo occupava solo quattro sale del Castello, condividendo gli spazi con quelli della Biblioteca che si trasferiva nei locali attuali nel 1983. Da allora la collezione di macchine e meccanismi è stata costantemente incrementata grazie all’apporto di studiosi, donatori e ad investimenti del Comune, divenendo una delle raccolte più ampie e originali per la conoscenza critica di Leonardo nel contesto della storia e della tecnica tardo-medievale e rinascimentale.
Solo nel 1986 il Museo, dopo una significativa ristrutturazione, ha assunto definitivamente il titolo di Leonardiano. Nell’estate del 2004 gli spazi espositivi sono stati ampliati tramite l’accorpamento del Castello dei Conti Guidi e della Palazzina Uzielli in un unico nuovo percorso museale disposto su due sedi poco distanti nel centro storico di Vinci. Il nuovo accesso al museo, costituito da piazza dei Guidi, nel 2006 è stato riconfigurato su progetto dell'artista Mimmo Paladino che ha dato vita ad un'inedita ed autonoma scenografia in linea con la figura artistica e scientifica di Leonardo.
Nel triennio 2008-2010 si è realizzata una nuova importante serie di interventi nell'antica struttura della Rocca dei Conti Guidi, che hanno portato all'abbattimento delle barriere architettoniche e un'ulteriore campagna di riallestimento. La collezione e gli spazi espositivi sono stati rinnovati e ampliati grazie alla collaborazione stretta di storici, ingegneri e tecnici della modellazione digitale.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
A Vinci, dove Leonardo nacque e maturò le prime ispirazioni per i suoi studi ed opere pittoriche, il Museo Leonardiano presenta una delle raccolte più ampie ed originali dedicate ai molteplici interessi di Leonardo tecnologo, architetto, scienziato e, più in generale, alla storia della tecnica del Rinascimento.
Il percorso museale, articolato su due sedi poco distanti tra di loro: la Palazzina Uzielli e il Castello dei Conti Guidi, propone macchine e modelli presentati con precisi riferimenti agli schizzi e alle annotazioni manoscritte dell’artista, affiancati anche da animazioni digitali e applicazioni interattive.
La Palazzina Uzielli accoglie le sezioni dedicate alle macchine da cantiere, alla tecnologia tessile e agli orologi meccanici. Nel Castello, antica dimora della famiglia Guidi, trovano spazio macchine e modelli
che documentano gli interessi di Leonardo per la guerra, l'architettura, la meccanica e il volo. Due intere sezioni sono inoltre dedicate all'ottica e al movimento su terra e acqua, con particolare riferimento alla navigazione fluviale. Il percorso si chiude con la sala video situata all'interno delle possenti mura del castello dove sono esposti i modelli dei solidi geometrici tratti da disegni che Leonardo realizzò per il trattato De Divina Proportione del matematico Luca Pacioli.
MACCHINE DA CANTIERE
Palazzina Uzielli, sezione Macchine da cantiere
Nel 1420 Filippo Brunelleschi iniziò quella che fu una delle imprese più
significative del Rinascimento italiano: la costruzione della cupola del duomo di Firenze.
Gli argani e le gru da lui progettate per sollevare e posizionare con precisione enormi pesi, fino a raggiungere i quasi cento metri d'altezza dal suolo, segnarono profondamente il giovane Leonardo e altri artisti-ingegneri a lui contemporanei quali: Mariano di Iacopo, Francesco di Giorgio, Buonaccorso Ghiberti e Giuliano da San Gallo. A loro si deve il merito di aver tramandato, nei loro taccuini, perenne memoria di tali congegni che costituirono uno scatto decisivo nella tecnologia delle macchine da cantiere.
MACCHINE TESSILI
Palazzina Uzielli, sezione Macchine della manifattura tessile Leonardo dedicò larga attenzione allo studio del complesso e articolato ciclo produttivo della manifattura tessile, ideando macchine per torcere e binare il filo, per filare e per tessere. I suoi progetti, sono talvolta puntuali interventi di miglioria volti alla parziale o completa meccanizzazione delle principali fasi del ciclo manifatturiero, altre volte si proiettano arditamente verso il sistema di fabbrica e di produzione in serie.
LEONARDO A VINCI
A Vinci tutto parla del Genio: la casa dove nacque, la Chiesa dove fu battezzato, gli istituti museali che operano per la ricerca e la divulgazione dell'eredità culturale di Leonardo: Piazza dei Guidi
Questa suggestiva piazza, opera dell’artista Mimmo Paladino, costituisce di fatto l’ingresso al Museo in Palazzina Uzielli. Concepita come una serie di piani, legati fra loro a diverse altezze, la piazza crea un effetto scenografico magico, in linea con la figura artistica e scientifica del suo principale ispiratore, Leonardo da Vinci.
L'Uomo di Vinci
Alle spalle del Castello dei Conti Guidi attrae l'attenzione del visitatore la grande scultura in legno di Mario Ceroli, L’Uomo di Vinci , ispirata alla celebre riproduzione di Leonardo dell’Uomo di Vitruvio.
La Biblioteca Leonardiana
Inaugurata ufficialmente nel 1928, la Biblioteca Leonardiana è da allora un centro di documentazione specializzato sull’opera di Leonardo da Vinci, punto di riferimento per studiosi e appassionati a livello internazionale. Possiede la riproduzione in facsimile di tutti i manoscritti e disegni del Vinciano, oltre a tutte le edizioni a stampa delle sue opere a partire dalla prime del 1600. L'istituto ha sviluppato un archivio in linea nel quale si può consultare la BIL (Bibliografia Internazionale Leonardiana) ed è stato inoltre promotore del progetto E-Leo: un archivio digitale dedicato alla storia della tecnica e della scienza del Rinascimento, con oltre 6mila pagine dai manoscritti e disegni di Leonardo, consultabili gratuitamente online.
La Chiesa di Santa Croce
Nel piccolo battistero della Chiesa di Santa Croce si conserva ancora il fonte quattrocentesco al quale fu battezzato Leonardo. Una lapide ricorda l'avvenimento con le parole che il nonno Antonio Da Vinci appuntò su un suo registro mentre il ciclo scultoreo dell'artista Cecco Bonanotte, dedicato alla storia della Salvezza, conferisce al luogo un'accentuata spiritualità.
Il Cavallo di Leonardo
In piazza della Libertà è collocato il monumento in bronzo della scultrice Nina Akamu. La statua è ispirata ai numerosi disegni leonardiani di cavalli , particolarmente a quelli relativi al progetto - rimasto incompiuto - della colossale statua dedicata a Francesco Sforza alla quale Leonardo si dedicò negli anni del suo primo soggiorno milanese.
Sicuramente il luogo più intimamente legato alla figura di Leonardo è La Casa Natale di Anchiano , la casa colonica quattrocentesca dove il grande artista nacque il 15 aprile del 1452.
Seguite l'itinerario Leonardo a Vinci . Vi guiderà nel centro storico e nei dintorni alla scoperta dei luoghi del genio.
LE MOSTRE IMPOSSIBILI
L’OPERA D’ARTE NELL’EPOCA DELLA SUA RIPRODUCIBILITÀ
DIGITALE
Il progetto de Le mostre impossibili realizzato dalla Rai a partire dal 2003, prende spunto da un’istanza di democrazia culturale che ha in Paul Valéry, Walter Benjamin e André Malraux i suoi precursori.
Le mostre impossibili presentano, in un unico spazio espositivo, in dimensioni reali (1:1), l’opera completa di un pittore sotto forma di riproduzioni ad altissima definizione. Rendendo spazialmente vicine, opere distanti tra loro migliaia di chilometri si realizza una “visione d’insieme” senza precedenti, che neanche gli stessi autori delle opere hanno potuto apprezzare. La fedeltà delle riproduzioni è certificata da autorevoli storici dell’arte di fama internazionale.
Il progetto nasce anche dalla considerazione che la realizzazione di grandi mostre è resa ancora più problematica dalla crescente – peraltro comprensibile – contrarietà dei direttori dei musei a concedere il prestito delle opere ma anche dagli esorbitanti costi delle assicurazioni e delle speciali misure di sicurezza, inevitabili per dipinti d’incalcolabile valore.
Le mostre impossibili sono anche dei trailer di grande efficacia: un invito a visitare i luoghi d’arte che raccolgono i capolavori originali; un’idea già presente nelle riflessioni di André Malraux: “Nessuna riproduzione, per quanto tecnicamente perfetta, può essere più avvincente e toccante dell’opera originale. Tuttavia, la riproduzione fotografica delle opere d’arte ha consentito a decine di milioni di persone di conoscere e apprezzare i capolavori dei grandi artisti di tutti i tempi, invogliandoli, al tempo stesso, a visitare i luoghi che li ospitano per poterli ammirare nello splendore della loro autenticità” Nata dalla collaborazione tra Rai e il Comune di Vinci, la mostra espone – in un allestimento scenografico di grande suggestione – le riproduzioni digitali di diciassette tra i più noti dipinti di Leonardo, che proprio a Vinci nacque il 15 aprile 1452 e al cui genio universalmente riconosciuto sono intimamente legati i luoghi più suggestivi della città.